Gli Awà bloccano la ferrovia per protestare contro il gigante minerario Vale

17 giugno 2016

È la prima volta che gli Awà lanciano da soli una protesta simile. © Survival

Questa pagina è stata creata nel 2016 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Alcuni Awà del Brasile hanno bloccato la ferrovia di proprietà della compagnia mineraria Vale nell’Amazzonia orientale.

La compagnia ha intenzione di ampliare la ferrovia, ma gli Awà denunciano che l’espansione farà aumentare il numero e la dimensione dei treni che trasportano ferro dalla miniera di Carajas al porto di São Luis – rendendo più difficile la caccia di sostentamento.

Quella di Carajas è la più grande miniera di ferro a cielo aperto del mondo. Per trasportare il metallo, treni lunghi più di 3 chilometri sfrecciano regolarmente molto vicino al territorio awà.

Guarda le incredibili riprese video del passaggio di uno dei treni più lunghi del mondo

La tribù chiede di poter incontrare la compagnia e il FUNAI, il Dipartimento brasiliano agli affari indigeni, per far ascoltare le sue domande e rispettare i suoi diritti.

Sabato scorso un grande gruppo di famiglie awà ha occupato un tratto della ferrovia che corre a lato della loro terra.

Il treno del Carajas, formato da più di 300 convogli, è tra i più lunghi al mondo e turba seriamente gli animali da cui gli Awà dipendono per nutrirsi. © Screenshot

A seguito dell’incontro con i rappresentanti della Vale svoltosi ieri, gli Awà hanno acconsentito a sospendere il blocco a condizione che la compagnia rispetti l’accordo per la mitigazione degli impatti sulla foresta.

È la prima volta che gli Awà bloccano la ferrovia di propria iniziativa, e questo rende evidente la loro determinazione nel chiedere alla Vale di rispondere del suo operato.

Nell’aprile 2014 una campagna internazionale di Survival International è riuscita a spingere il governo brasiliano a sfrattare i taglialegna illegali e i coloni che avevano distrutto più del 30% della territorio centrale della tribù.

Tuttavia, gli Awà restano uno dei popoli più vulnerabili sul pianeta. Circa 100 di loro sono tuttora incontattati, e sono estremamente vulnerabili a malattie importate dall’esterno verso cui non hanno difese immunitarie.

Inoltre l’anno scorso diversi incendi, probabilmente appiccati dai taglialegna, hanno devastato un territorio awà dove abita il più grande gruppo incontattato della tribù.

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