Leader Papuasi incarcerati per tradimento

22 marzo 2012

Nell’ottobre scorso, l’Indonesia ha represso brutalmente un congresso pacifico dei Papuasi. Molte le vittime. © Tapol/Down to Earth/West Papua Media

Questa pagina è stata creata nel 2012 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Cinque leader Papuasi sono stati giudicati colpevoli di alto tradimento e condannati a tre anni di carcere da un tribunale di Jayapura, capitale di Papua.

Forkorus Yaboisembut, Edison Waromi, Selfius Bobii, Dominikus Sorabut e Agus Kraar sono stati accusati di aver preso parte al Terzo Congresso Papuaso, indetto in modo pacifico.

Nell’ottobre scorso, soldati e polizia avevano circondato la sede del Congresso e attaccato i suoi partecipanti, appena dopo la loro dichiarazione di indipendenza dall’Indonesia.

Video scioccanti hanno immortalato le forze indonesiane mentre sparavano, picchiavano e prendevano a calci i Papuasi appartenenti a differenti tribù.

Nel corso della brutale repressione sono state uccise almeno tre persone, benché fonti attendibili ritengano che ci siano stati altri morti. Un centinaio di indigeni furono arrestati e almeno la metà torturati.

Nonostante le prove evidenti delle numerose brutalità commesse, riprese quasi tutte dalle videocamere, i funzionari di polizia responsabili hanno ricevuto solo qualche punizione simbolica; sanzioni disciplinari per 17 funzionari, richiami per i funzionari più anziani e dai sette ai quattordici giorni di carcere per i soldati di basso rango.

Le preoccupazioni sull’equità del processo che ha condannato i leader indigeni sono altissime. Durante le sessioni c’era una pesante presenza armata e uno degli avvocati dei Papuasi è stato minacciato di procedimento penale per aver parlato in difesa dei suoi clienti.

Martedì 20 marzo è stato lanciato un appello contro la sentenza.

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