Esercito e Perenco smantellano il blocco fluviale degli indigeni

6 maggio 2009

Frecce incrociate lasciate da Indiani incontattati nell’area dove lavora la Perenco, come monito a restare lontani. © Marek Wolodzko/AIDESEP

Questa pagina è stata creata nel 2009 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Una cannoniera delle forze armate peruviane ha forzato il blocco fluviale eretto dagli Indiani nella parte settentrionale dell’Amazzonia peruviana.

La cannoniera, insieme ad almeno un’altra imbarcazione appartenente alla compagnia anglo-francese Perenco, ha distrutto il blocco alle 5,15 del mattino del 4 maggio. Il blocco, organizzato dai popoli indigeni locali, si trova sul fiume Napo, uno dei principali affluenti del Rio delle Amazzoni.

L’organizzazione degli Indiani dell’Amazzonia peruviana AIDESEP, ha condannato l’utilizzo della flotta militare, descrivendolo come un “abuso di potere”. Il blocco fa parte di una vasta serie di manifestazioni promosse dai popoli indigeni del Perù contro le politiche del governo e l’invasione dei loro territori da parte delle multinazionali. Le proteste sono in corso da almeno un mese.

La Perenco detiene la licenza di sfruttamento di un’area remota del Perù nota come Lotto 67, accessibile attraverso il fiume Napo. Si tratta di una zona abitata da almeno due delle ultime tribù isolate rimaste al mondo e la compagnia sta subendo crescenti pressioni per recedere dal progetto.

Meno di quindici giorni fa, Francois Perrodo, presidente della Perenco, ha incontrato il Presidente del Perù Alan Garcia nel palazzo presidenziale di Lima, impegnandosi a investire due miliardi di dollari nel Lotto 67. Qualche giorno più tardi, il governo ha approvato una legge che dichiara l’attività della Perenco come una ”necessità nazionale”.

Indiani incontattati del Perù
Popolo

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