'Aids e birra': la BBC tra i campi di reinsediamento boscimani

8 gennaio 2014

Una donna boscimane a New Xade, il campo di reisediamento governativo in cui negli ultimi dieci anni sono stati trasferiti molti Boscimani. © Dominick Tyler

Questa pagina è stata creata nel 2014 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Un reportage della BBC racconta le condizioni disperate in cui vivono oggi i Boscimani del Botswana, a più di dieci anni da quando furono sfrattati dalla loro terra ancestrale nella Central Kalahari Game Reserve (CKGR).

La giornalista della BBC Pumza Fihlani si è recata nel campo di reinsediamento di New Xade, nel Botswana centrale. Qui continuano a vivere molti Boscimani, nonostante una sentenza del 2006 della Corte Suprema abbia sancito il loro diritto a tornare a casa.

La Fihlani racconta che i Boscimani che ha incontrato si sentono “persi” e “trattati come cani” dalle forze governative, che non gli permettono di lasciare i campi di reinsediamento.

I membri della tribù erano cacciatori-raccoglitori ma sono stati costretti a una vita sedentaria, prima sconosciuta. La conseguenza è che oggi nei campi di reinsediamento sono molto diffusi l’alcolismo e l’AIDS.

I Boscimani della CKGR furono deportati dalla loro terra nel corso di tre ondate successive di sfratti governativi nel 1997, 2002 e 2005.

Nel 2006 i Boscimani hanno vinto una storica battaglia giudiziaria, che ha riconosciuto il loro diritto a far ritorno alla riserva.

Oggi, però, la maggior parte dei Boscimani deve richiedere un permesso della durata di un mese per entrare nella riserva; questa pratica ricorda molto le Pass Laws sudafricane create durante l’apartheid per separare le famiglie nere. I bambini che vanno a far visita ai loro genitori nella CKGR rischiano di essere perseguitati e detenuti se si trattengono oltre lo scadere del loro permesso.

“Mi manca la mia casa e il modo in cui vivevamo. La vita era facile, c’erano moltissimi frutti, animali e non c’erano bar o birre. Ora siamo persi” ha detto alla BBC Goiotseone Lobelo, una donna Boscimane.

“Abbiamo l’AIDS e altre malattie che prima non conoscevamo; i giovani bevono alcolici; le ragazzine rimangono incinte. Qui è tutto sbagliato”, ha detto sua sorella Boitumelo.

Roy Sesana, leader boscimane in prima linea nella campagna per i diritti del suo popolo, ha detto a Filhani di temere “che in futuro non ci sarà nessuno capace di vivere la cultura boscimane se non ostentandola davanti ai turisti, per le agenzie che li sfruttano per profitto.”

Survival International chiede il boicottaggio internazionale del turismo in Botswana fino a quando il governo non permetterà ai Boscimani di tornare a casa, rispettando i loro diritti umani riconosciuti a livello costituzionale e internazionale.

Partecipa al boicottaggio.

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