Belo Monte: Agenzia ONU sostiene che il Brasile sta violando i diritti indigeni

26 marzo 2012

Danza dei Kaiapò durante una manifestazione di protesta contro la diga. © Terence Turner/Survival 2006

Questa pagina è stata creata nel 2012 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), un’agenzia delle Nazioni Unite, ha criticato il governo brasiliano per non aver rispettato i diritti dei popoli indigeni.

L’ILO afferma che il Brasile, non avendo consultato gli Indiani riguardo la costruzione della mega-diga Belo Monte, ha violato la Convenzione ILO 169 sui diritti dei popoli indigeni, di cui il paese è firmatario.

Gli Indiani brasiliani hanno organizzato numerose manifestazioni di protesta sostenute in tutto il mondo, contro la diga che devasterà la loro foresta pluviale. Gli Indiani incontattati che vivono nell’area potrebbero subirne gli impatti più gravi.

“La diga porterà danni irreversibili a livello culturale, sociale e ambientale” ha dichiarato la portavoce indigena Sheyla Juruna durante una visita in Europa per sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli che la diga comporta. “Siamo trattati come animali – vengono violati tutti i nostri diritti”.

Il Pubblico Ministero del Brasile e la Commissione Inter-Americana sui Diritti Umani hanno ordinato al governo di sospendere la costruzione della diga fino a quando non saranno tutelati i diritti degli Indiani, ma i lavori del cantiere proseguono.

L’ILO sollecita la consultazione degli Indiani “prima che i danni provocati [dalla diga] diventino irreversibili”.

Survival sta sollecitando tutti i governi a ratificare la ILO 169, l’unica legge internazionale sui diritti dei popoli tribali.

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