Massacro di Bagua: polizia indagata

7 aprile 2011

Un manifestante ferito mentre viene picchiato dalla polizia, Bagua, Perù. © Marijke Deleu and Thomas Quirynen

Questa pagina è stata creata nel 2011 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Tre poliziotti senior e alcuni ufficiali dell’esercito sono indagati in merito alle morte dei 33 Peruviani avvenuta durante gli scontri tra Indiani amazzonici e polizia nel giugno del 2009.

Le violenze scoppiarono nella città di Bagua, nell’Amazzonia peruviana settentrionale, dopo mesi di malcontento per la mancata consultazione con i popoli indigeni da parte del governo in merito alla promulgazione di una serie di nuove leggi.

Gli Indiani temevano che i nuovi regolamenti avrebbero minato i loro diritti e facilitato la presa del controllo delle loro terre da parte delle compagnie.

Secondo un rapporto dell’Ombudsman del Perù, durante le proteste ci furono 33 morti (23 funzionari di polizia, 5 Indiani e 5 civili), e oltre 200 feriti. I rapporti ufficiosi denunciano un numero dei decessi molto più elevato.

Il Presidente Alan Garcia, il cui mandato termina alla fine di quest’anno, è stato aspramente criticato per aver promosso con determinazione i progetti di sviluppo a dispetto dell’opposizione degli Indiani del paese.

Più del 70% dell’Amazzonia peruviana è stata oggi assegnata alle compagnie petrolifere, e una serie di dighe idroelettriche minaccia di sfrattare decine di migliaia di indigeni dalle loro case.

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