Finalmente la Nuova Zelanda sostiene la Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni dell’ONU

20 aprile 2010

Bambini Innu. Il Canada non ha ancora approvato la dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli tribali. © Bob Bartel/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Questa settimana, dopo una resistenza durata quasi tre anni, il governo della Nuova Zelanda ha ufficialmente riconosciuto la Dichiarazione sui Diritti dei popoli indigeni dell’ONU. A non averla ancora adottata sono attualmente solo Canada e Stati Uniti.

Il Ministro agli Affari Maori, Pita Sharples, ha annunciato questa storica decisione a New York mentre un membro maori del parlamento, Hone Harawira, dichiarava ai giornalisti: “Questo paese riconosce i diritti delle donne, i diritti dei lavoratori, i diritti dei cani; è fantastico che oggi si sia finalmente convinto a riconoscere anche i diritti dei popoli indigeni”.

I Maori sono il popolo indigeno della Nuova Zelanda e come molti altri gruppi indigeni nel mondo, soffrono di standard qualitativi di vita inferiori a quelli dei loro concittadini non indigeni. L’aspettativa di vita di un Maori è nove o dieci volte inferiore a quella del suo vicino non-Maori e mentre l’incidenza del cancro diminuisce per gli altri Neozelandesi, è invece in aumento tra la popolazione maori.

Il sostegno della Nuova Zelanda alla dichiarazione non è incondizionato. Il Primo Ministro ha chiaramente stabilito che si tratta di un documento “ispiratore” e che verrà reso attuativo solo nei limiti del quadro legislativo e costituzionale della Nuova Zelanda.

La Dichiarazione sui Diritti dei popoli indigeni dell’ONU riconosce ai popoli indigeni e tribali il diritto di decidere del proprio futuro, della propria identità e di dare o negare il consenso a progetti che li coinvolgono.

La maggior parte dei paesi del mondo ha adottato la dichiarazione al momento della sua approvazione, nel 2007. Gli unici paesi ad opporsi furono Canada, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia. Tuttavia, l’Australia ha ritrattato la sua prima decisione lo scorso anno e, all’apertura delle attività parlamentari all’inizio di quest’anno, il Governatore Generale del Canada ha annunciato l’intenzione di appoggiare la dichiarazione in futuro. L’amministrazione del presidente Obama sta attualmente riconsiderando la posizione degli Stati Uniti.

Nonostante la dichiarazione costituisca un passo importante verso il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni e tribali, non è legalmente vincolante. Survival sta conducendo una campagna perché tutti i paesi ratifichino l’unica legge sui popoli indigeni realmente vincolante a livello internazionale, cioè la Convenzione 169 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Ad oggi, i , paesi che l’hanno ratificata solo venti.

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