Dopo il massacro, il Perù si scaglia contro le Ong

17 giugno 2009

Il 5 giugno, nei pressi di Bagua sono morti un gran numero di poliziotti e di manifestanti indigeni. © Thomas Quirynen

Questa pagina è stata creata nel 2009 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Sull’onda delle violente proteste scoppiate nel paese il 5 giugno scorso, alcune personalità peruviane stanno promuovendo provvedimenti repressivi contro le Ong peruviane e quelle straniere.

La Commissione agli Affari esteri del Congresso sta esaminando una proposta che prevede la restrizione dei fondi elargiti alle Ong peruviane dalle fondazioni estere. Da decenni, ormai, molte organizzazioni indigene ricevono sostegno finanziario dall’Occidente.

Contemporaneamente, un membro anziano del Congresso, Luis Gonzales Posada, ha attaccato Survival International e l’organizzazione Amazon Watch per “aver promosso una campagna di diffamazione contro il Perù” e ha suggerito al governo di far loro causa per 100 milioni di dollari. Il Presidente Garcia ha falsamente affermato che le ”Ong internazionali hanno incitato alla violenza”.

“Invece di preoccuparsi delle attività delle Ong” ha dichiarato Stephen Corry, direttore generale di Survival International, “le autorità peruviane e i membri del Congresso dovrebbero valutare seriamente i danni che gli eventi degli ultimi giorni hanno recato alla reputazione internazionale del Perù, ormai a brandelli”.

“Lentamente, sta venendo a galla tutta la verità sui fatti della tragica “Tiananmen amazzonica” ed è necessario che venga presto intrapresa un’inchiesta indipendente e imparziale. Pare siano scompari moltissimi indigeni e ovviamente questo è molto preoccupante.”

“Anche se è ovviamente doveroso condannare incondizionatamente l’uccisione dei poliziotti, la responsabilità dei tragici eventi sembra essere riconducibile in prima istanza alle pesantissime tattiche repressive utilizzate dalla polizia e, in modo ancor più diretto, alla spinta aggressiva del governo di Garcia verso l’apertura dell’Amazzonia alle compagnie del petrolio, del gas e del legno, sulla pelle delle comunità indigene che vi abitano.”

“Survival International è anche molto preoccupata dei tentativi di demonizzare l’AIDESEP, che è una organizzazione molto radicata e di tutto rispetto. Il suo fondatore, Evaristo Nugkuag, ha vinto il premio Nobel Alternativo”.

» Per favore, scrivi subito al Presidente del Perù

Per ulteriori informazioni:
Francesca Casella – 02 8900671 – [email protected]
Oppure Miriam Ross: Tel 0044 207 6878734
E-mail: [email protected]

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