Allarme in tutto il mondo per le tragiche condizioni dei Boscimani

31 agosto 2002

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Allarme e reazioni in tutto il mondo per le tragiche condizioni dei Boscimani

Le Nazioni Unite hanno condannato il Botswana per la sua discriminazione nei confronti delle tribù Gana e Gwi. La Commissione per i Diritti Umani ha appreso che i Boscimani sono stati vittime di "politiche discriminatorie" e sono stati "espropriati delle loro terre tradizionali". La critica è contenuta in un rapporto redatto dall'incaricato speciale delle Nazioni Unite per i popoli indigeni, Mr Rodolfo Stavenhagen, che si è recato in Botswana e ha visitato gli insediamenti in cui sono stati deportati i Boscimani. Nel suo rapporto si afferma che "lo stile di vita dei Boscimani è messo in pericolo dalle politiche assimilazioniste ufficiali".

Membri del Parlamento Europeo, recatisi nei "campi di reinsediamento" come osservatori, hanno parlato di "abuso dei diritti umani e delle convenzioni internazionali sulle popolazioni indigene", e protestano perché non sono rispettati i presupposti che avevano determinato l'erogazione dei fondi da parte dell'UE: la difesa dei Gana e Gwi come condizione per il finanziamento del progetto di tutela del Parco del Kalahari.

La questione dei Boscimani è già stata sollevata per ben tre volte al Parlamento britannico. Alla Camera dei Lord è stata presentata una mozione nella quale si chiede che il Regno Unito faccia pressione sul governo del paese africano e si è parlato del comportamento delle autorità del Botswana come di "una forma di pulizia etnica".

La campagna mondiale di Survival International si sta diffondendo su più fronti. Annunci e servizi sui media sono apparsi negli ultimi mesi in Italia, Gran Bretagna (inviati della BBC hanno denunciato le condizioni disperate nei campi; il Sunday Times ha intervistato i parlamentari britannici impegnati in questa campagna), USA, Botswana, Sudafrica, Canada e Germania, rendendo i fatti sempre più noti all'opinione pubblica. In Gran Bretagna, Francia e Spagna Survival promuove regolarmente sit-in e presidi davanti alle ambasciate del Botswana.

Anche la voce di John E. Lange, ambasciatore uscente USA in Botswana, si è unita al coro di proteste internazionali che stanno mettendo in discussione l'immagine del Botswana di un paese ricco e trasparente che il governo cerca di propagandare. Dopo aver visitato i campi, l'ambasciatore ha definito "insostenibili" le condizioni di vita dei Boscimani deportati e ha offerto l'assistenza degli USA per assicurare che il diritto dei Boscimani a tornare nella loro terra sia garantito.

A Manchester, pochi giorni dopo il presidio organizzato con successo da Survival durante l'inaugurazione dei Giochi del Commonwealth, è giunta anche la presa di posizione critica del Principe Carlo (‘Prince Charles battles for the Bushmen', Daily Telegraph, 30/08), che si è dichiarato contrario ad una politica che mette in pericolo la sopravvivenza di un popolo.

Un altro segnale importante è la decisione della top model Iman, moglie di David Bowie, che sta valutando di sospendere il suo contratto con la De Beers fino a quando non scoprirà la verità sul coinvolgimento della compagnia (‘Iman to rule on Bushmen diamond row', Sunday Times, 11/08).

Agli inizi di settembre, Survival ha risposto alle dichiarazioni di alcuni rappresentanti governativi che l'accusavano di "screditare il Botswana e così comprometterne lo sviluppo". Essi dimenticano che "la vera tragedia non sono gli effetti sulla reputazione del Botswana, ma ciò che i Boscimani stanno soffrendo".

Sono disponibili foto e filmati per la stampa.

Per ulteriori informazioni contattare Francesca Casella (02-8900671 o scrivere una email a [email protected])

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