Amazzonia peruviana: perdite di petrolio devastano le comunità indigene

22 febbraio 2016

Decine di tribù peruviane sono state testimoni dell’apertura dei loro territori alle compagnie petrolifere. © Johan Wildhagen/Survival

Questa pagina è stata creata nel 2016 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

In soli due mesi le comunità indigene dell’Amazzonia peruviana hanno subito tre fuoriuscite di petrolio.

Le perdite sono state tutte attribuite alla compagnia petrolifera statale PetroPerú, che ha mancato di effettuare la manutenzione ordinaria dei suoi oleodotti. Uno dei versamenti ha comportato la fuoriuscita di almeno 2000 barili di petrolio, che si sono sparsi nei fiumi locali e hanno colpito comunità indigene tra cui gli Achuar, gli Shapra, i Wampis e gli Awajún.

Il petrolio ha distrutto l’ecosistema e compromesso la salute, il cibo e la sicurezza delle comunità locali, che hanno perso i loro mezzi di sostentamento e non possono più bere l’acqua dei fiumi o pescare per nutrirsi.

Nonostante la PetroPerú abbia la responsabilità di bonificare l’area, sia la compagnia che il governo sono stati lenti a reagire. Le comunità hanno cercato di ripulire loro stesse i residui tossici di petrolio. Alcune immagini scioccanti mostrano che anche i bambini sono stati coinvolti in questa pericolosa operazione, senza alcuna tutela.

Questo disastro ambientale è solo l’ultimo di una lunga storia di perdite di petrolio e gas nell’area. Il governo ha dato in affitto più del 70% dell’Amazzonia peruviana alle compagnie petrolifere; molte di queste zone sono abitate da indigeni. Questi progetti non solo aprono aree un tempo remote ad esterni, come taglialegna e coloni, ma distruggono anche l’ecosistema da cui dipendono i popoli indigeni.

AIDESEP, l’organizzazione nazionale dei popoli indigeni, ha denunciato le perdite di petrolio. Criticando la lentezza del governo nell’agire, l’organizzazione ha invitato “l’opinione pubblica internazionale, i media, le ONG e la società civile a prestare attenzione a questo grave avvenimento che mette in pericolo le vite di migliaia di persone che vivono nell’area, una delle più povere del paese, e che sono state tradizionalmente trascurate”.

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