Centinaia di migliaia di turisti invitati a boicottare il turismo in Botswana

11 giugno 2014

La campagna pubblicitaria per denunciare le persecuzioni in atto nei confronti dei Boscimani del Botswana ha raggiunto centinaia di migliaia di turisti. © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2014 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

La campagna pubblicitaria per il boicottaggio del turismo in Botswana lanciata da Survival International – il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni- ha raggiunto centinaia di migliaia di turisti in tutto il mondo.

L’annuncio è stato pubblicato da numerose riviste internazionali di viaggio e costume tra cui Wired, Escapism, Departures e Centurion in Francia, Italia, Austria, Germania, Giappone e Regno Unito.

Sotto il titolo “Scopri… il volto segreto del Botswana” si denuncia che mentre il governo del Botswana cerca di allontanare gli ultimi cacciatori Boscimani dalla loro terra ancestrale all’interno della riserva, la Central Kalahari Game Reserve (CKGR) viene promossa come destinazione turistica.

Per attirare i viaggiatori, l’Organizzazione del Turismo in Botswana utilizza immagini di cacciatori Boscimani. Nel frattempo, però, il governo li costringe letteralmente alla fame proibendo loro di praticare la caccia di sussistenza per indurli ad andarsene dal territorio; se sono sorpresi a cacciare, vengono perseguitati, arrestati e picchiati dai guardaparco.

“Il governo usa immagini patinate e costruite dei Boscimani per attirare i turisti, ma poi non esista a usare contro di loro violenza, tortura e intimidazioni per deportarli dalle loro terre ancestrali situate nella più grande riserva faunistica del paese” si legge nell’annuncio. “Per gli ultimi Boscimani cacciatori-raccoglitori dell’Africa potrebbe essere la fine.”

Il Presidente del Botswana Ian Khama fa parte del consiglio dell’organizzazione statunitense Conservation International ed è stato ampiamente elogiato per il suo impegno a favore della conservazione. All’interno della riserva dei Boscimani, tuttavia, è attiva una miniera di diamanti, e il governo ha persino rilasciato permessi per l’esplorazione diamantifera e il fracking.

L’Organizzazione del Turismo del Botswana usa immagini come queste che ritraggono i Boscimani a caccia; in realtà, però, ai Boscimani è proibito cacciare e vengono arrestati se sono sorpresi a farlo. © Botswana Tourism/www.botswanatourism.co.bw

Ad oggi oltre 8.000 persone si sono impegnate a non recarsi in Botswana fino a quando ai Boscimani non sarà permesso vivere in pace nella propria terra; tra queste ci sono anche celebrità come Gillian Anderson, Quentin Blake, Joanna Lumley, Sophie Okonedo, e Mark Rylance.

I sostenitori di Survival hanno manifestato alle fiere del turismo di New York, Londra, Berlino e Milano, e diverse agenzie turistiche si sono unite al boicottaggio.

Di recente il Boscimane Jumanda Gakelebone ha visitato il Regno Unito per chiedere il sostegno del Principe Carlo. “Viviamo con gli animali della Central Kalahari Game Reserve fin dall’inizio dei tempi” si legge nella lettera che il Boscimane ha inviato al Principe. “Sappiamo come prenderci cura di loro e li cacciamo per sopravvivere, non per divertimento come fanno molti turisti del vostro paese.”

“L’industria ambientalista del Botswana promuove tour in zone che dovrebbero essere protette” ha commentato oggi Stephen Corry, Direttore generale di Survival International. “I Boscimani che vivono là sono perseguitati. Chiunque stia pensando di andare a fare un safari nel paese dovrebbe chiedersi se vuole davvero avere un ruolo nella distruzione degli ultimi cacciatori Boscimani d’Africa.”

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